martedì 31 dicembre 2013

The Best Music of 2013

Il 2013 è stato un anno ricco di uscite musicali, tra cui molti dei nostri artisti preferiti. Per concludere in bellezza vogliamo dunque fare una carrellata degli album migliori (ovviamente secondo il nostro parere) usciti durante l'anno, linkando per ognuno di essi il brano che riteniamo il migliore o comunque il più rappresentativo dell'opera.

Iniziamo con Elton John, che a tre anni dal suo ultimo album The Union in duetto con Leon Russell, ma a ben sei anni dal suo ultimo album "da solo", intitolato The Captain and the Kid, è tornato con The Diving Board, un album che rimanda ai suoi lavori migliori degli anni 70, con un approccio minimalista: moltissimo pianoforte, una sezione ritmica di alto livello (Jay Bellerose alla batteria e Raphael Saadiq al basso), con aggiunta di violoncelli, cori gospel e qualche tastiera poco invasiva; si rileva inoltre la quasi totale assenza di chitarre. Il risultato è uno dei migliori album della sua carriera, di cui vi proponiamo uno dei brani più riusciti e che più rimandano agli anni 70, Voyeur:



Un altro degli album che più ci sono piaciuti quest'anno rappresenta anche un grande ritorno, quello degli Suede, una delle band indie-britpop più famose negli anni 90, che purtroppo ai primi anni 2000 ha attraversato una fase di crisi che l'ha portata allo scioglimento nel 2003; dopo essersi ufficialmente riuniti nel 2010 per un lungo tour, hanno giustamente voluto concretizzare il loro ritorno con un album di studio, che sia fan che critica hanno accolto con entusiasmo: Bloodsports. Dopo le parentesi elettronica e acustica/folk dei loro ultimi album, gli Suede ritornano al rock/pop di Coming Up, l'album che li ha resi famosi in tutta Europa, filtrandolo però con nuove sonorità acquisite in dieci anni tramite le esperienze soliste.
Uno dei migliori brani dell'album, degno di essere paragonato ai classici del gruppo, è For the Strangers:


Decisamente il 2013 è stato un anno di grandi ritorni: Roger Taylor, batterista dei Queen che ha mantenuto fin dai primi degli anni 80 una carriera solista di tutto rispetto, non incideva un suo album dal 1998, anno in cui fu dato alle stampe il pregevole Electric Fire; da anni lo stesso Roger diceva ai fan di essere al lavoro su nuovo materiale, che però si è concretizzato solamente pochi mesi fa sottoforma dell'album Fun on Earth. Nonostante abbia il difetto di "riciclare" alcuni brani già usciti sotto forme e arrangiamenti diversi (ad esempio nell'album dei Queen con Paul Rodgers), si tratta di un album molto valido che mostra il batterista in ottima forma sia vocale sia percussionistica sia compositiva; a completare il tutto, Roger dimostra ancora una volta versatilità musicale in quanto suona anche chitarre, tastiere e quant'altro. Il brano che ci ha colpito di più ha un arrangiamento decisamente retrò e si intitola I Don't Care:

         

Un altro ritorno in grande stile è stato quello di Paul McCartney, il cui ultimo album a suo nome è stato Memory Almost Full nel 2007 (anche se l'anno dopo ha realizzato a nome Fireman, in associazione col produttore Youth, l'album Electric Arguments); anche in questo caso si vociferava che lavorasse da tempo a un nuovo album, che finalmente quest'anno ha visto la luce: intitolato NEW, si divide tra sonorità classiche (con immancabili riferimenti ai Beatles, sia nel sound che nei testi) e moderne; un buon lavoro che forse pecca di poca omogeneità, avendo il 71enne Paul lavorato con quattro produttori differenti, ognuno dei quali ha conferito un suono diverso. Secondo il nostro gusto, il produttore più valido è stato Paul Epworth, tra i cui brani selezioniamo questo brano molto energetico, Save Us:



Una delle band attuali che più ci piacciono sono i The Feeling: impostisi al pubblico inglese ed europeo nel 2006 con l'album Twelve Stops and Home, con sonorità che richiamano i grandi gruppi degli anni 70 (dai Beatles ai Queen, dai Supertramp ai 10CC), hanno continuato negli anni successivi cercando di fondere le loro ispirazioni con sonorità più originali, arrivando però a proporre nel loro penultimo album del 2011 Together We Were Made degli arrangiamenti dance, che non sono stati molto graditi dai loro fan storici. Nel 2013 sono dunque tornati con un album intitolato Boy Cried Wolf e una produzione che ricorda molto più da vicino il loro album d'esordio. Uno dei pezzi migliori dell'album, che senza dubbio può essere inserito anche tra i loro migliori pezzi di sempre, è I Just Do, una struggente ballata che richiama moltissimo gli anni 70 e per cui probabilmente si sono ispirati a Elton John, un altro dei loro miti:


Il prossimo album da inserire tra i migliori usciti quest'anno è Moon Landing di James Blunt, artista inglese il cui singolo d'esordio High ha avuto un clamoroso successo radiofonico tra il 2004 e il 2005, che purtroppo con gli anni e gli album successivi è andato un po' a scemare. Anche per lui un ritorno alle origini e a sonorità più classiche, visto che nell'album precedente, Some Kind of Trouble del 2010, si era lasciato trascinare dai suoi produttori verso un pop dai suoni più moderni. Il brano più rappresentativo del suo nuovo album è secondo noi questa intensa ballata, Blue On Blue:




Anche i Travis, band scozzese sulla cresta dell'onda negli anni 90, non pubblicavano un album da alcuni anni, cinque per l'esattezza: nel 2008 il loro album Ode to J.Smith ha rappresentato un ritorno al rock più potente e graffiante dei loro esordi, che negli anni era stato sostituito dal pop acustico; il loro album uscito quest'estate, Where You Stand, ritorna perlopiù ai suoni più dolci e soft, seppur con qualche digressione dalle formule ormai collaudate. Il risultato è un album molto gradevole che non sfigura a paragone dei loro album classici degli anni 90; il brano selezionato è The Big Screen:



Il prossimo album è di un duo particolare che abbiamo scoperto di recente, i The Duckworth Lewis Method, formati da Neil Hannon, fondatore e leader dei The Divine Comedy, e Thomas Walsh dei Pugwash; un progetto più che una band fissa, nato probabilmente per scherzo o goliardia con un album eponimo uscito nel 2009 sul tema del cricket, che ha riscosso così tanto successo da spingerli a tornare con un seguito quest'anno, intitolato Sticky Wickets, sempre dedicato allo sport tipico inglese; non lasciatevi scoraggiare dal tema, nemmeno a noi interessa il cricket, ma la musica suonata, piena di citazioni colte tra cui gli immancabili Beatles e gli Electric Light Orchestra, è di prima classe e potete rendervene conto con questo brano, Third Man:




Un altro gradito ritorno del 2013 è stato quello degli Ocean Colour Scene, il cui ultimo album era Saturday del 2010; il loro album uscito quest'anno si intitola Painting, che prosegue la tradizione dei loro ultimi album, con suoni molto ispirati al rock anni 60 e ai Beatles, unita a una grande maestria vocale e strumentale. Riteniamo che uno dei brani migliori sia questa I Don't Want to Leave England:



E' stato annunciato per il prossimo anno il grande ritorno dei Tears For Fears con un nuovo album (di cui avremo modo di parlarvi quando ci saranno notizie più dettagliate), ma nel frattempo Curt Smith, metà del duo, aveva già pronto il suo ennesimo album solista, intitolato Deceptively Heavy, e ha deciso di farlo comunque uscire, anche se un po' in sordina, per poi dedicarsi a tempo pieno alle attività col suo socio Roland Orzabal. L'album, scritto prodotto e suonato da Smith insieme al suo "altro" socio Charlton Pettus, è molto gradevole, soprattutto dal punto di vista vocale; purtroppo è uscito solo in versione digitale e per il momento non è stata annunciata (e a questo punto probabilmente non lo sarà mai) una vera e propria versione su CD, come avremmo preferito. Il brano scelto è quello d'apertura dell'album, ovvero Beautiful Failure:



Un artista inglese poco conosciuto in Italia ma che vi consigliamo di approfondire è Ed Harcourt; avendo inciso negli anni 2000 una serie di album di stampo pop/rock pianistico di buon successo in Inghilterra, quest'anno ci ha regalato una perla: inciso in sole sei ore negli studi di Abbey Road, Back Into the Woods è un album minimalista: solo voce e piano per nove brani adatti solo a orecchie sopraffini; registrato quasi "a sorpresa" durante una pausa di registrazione da un altro suo lavoro con influenze elettroniche che dovrebbe uscire l'anno prossimo, è un album coraggioso che mostra il lato più intimistico di Ed. Il brano scelto è The Man That Time Forgot:



Anche i Pet Shop Boys quest'anno hanno fatto uscire un album a sorpresa: avendo già rilasciato lo scorso anno Elysium, nessuno si aspettava quest'anno un loro nuovo album. Ma approfittando del fatto che hanno lasciato la EMI/Parlophone, loro etichetta fin dagli esordi dei primi anni 80, per inaugurare la loro nuova label in proprio chiamata X2, hanno voluto registrare nuovi brani nell'arco di pochi mesi col produttore Stuart Price, volendo anche con questo cambio ritornare alle loro origini pop-dance. Electric, uscito a Luglio e contenente nove brani, forse non è il loro migliore album, secondo il parere di chi scrive, visto l'uso massiccio di elettronica, sintetizzatori e ritmi programmati, dove più che il cantato la fanno da padrone i passaggi strumentali, ma va comunque premiata la buona intenzione di proporre a distanza di pochi mesi due album completamente diversi, e ci sono comunque ottimi brani in classico stile Pet Shop Boys come questo singolo, Love is a Bourgeois Construct:



Un altro album da collocare tra i migliori usciti nel 2013 è BE dei Beady Eye, ovvero il gruppo capeggiato da Liam Gallagher nato dalle ceneri degli Oasis dopo l'abbandono del fratello e principale compositore Noel. Un album, il loro secondo, che già come il primo si discosta parzialmente dalle tipiche sonorità degli Oasis e va a recuperare influenze beat e mod degli anni 60...ma inevitabilmente in qualche brano lo spettro degli Oasis torna ben vivido, e tutto sommato non è un male che ci sia. Il brano scelto per rappresentare l'album è il singolo Shine a Light:



Quest'anno sono tornati anche i Manic Street Preachers, gruppo rock gallese, che a tre anni di distanza dal loro Postcard from a Young Man, hanno pubblicato l'album Rewind the Film, allontanandosi dalle loro classiche sonorità rock'n'roll per virare verso scenari più acustici e soul, avvalendosi anche dell'ausilio di sezioni di fiati. Sicuramente dei Manics diversi di quelli a cui eravamo abituati, ma non troppo, visto che il livello compositivo si mantiene come sempre alto. Il brano scelto si intitola Builder of Routines:



Per concludere questa carrellata, vogliamo anche fare una menzione speciale a un album che non è ancora materialmente uscito ma che è possibile ascoltare gratuitamente in anteprima già da qualche settimana sul sito di Rockit, ovvero la colonna sonora del film Mr.America, scritta e interpretata da The Niro:
http://www.rockit.it/theniro/album/mr-america/24200
The Niro, al secolo Davide Combusti, è un cantautore romano che ha all'attivo due album cantati in lingua inglese che hanno riscosso notevole successo in Italia e in Europa; il suo terzo album, 1969, è stato invece cantato in italiano e uscirà l'anno prossimo in concomitanza con la sua partecipazione al Festival di Sanremo nella sezione Giovani. Nel frattempo l'eclettico polistrumentista si è divertito a incidere brani sia cantati che strumentali per la colonna sonora di questo thriller d'autore ispirato dalla figura di Andy Warhol e dal suo concetto di celebrità temporanea.

Con questo è tutto; sperando di avervi segnalato album e brani di vostro gradimento e che vi abbiano spronato ad approfondire la musica proposta, auguriamo ai lettori di questo blog un buon 2014 e siamo sicuri che anche nel nuovo anno troveremo dell'ottima musica da consigliarvi!

venerdì 13 dicembre 2013

Il cofanetto degli album americani dei Beatles

Per i fan dei Beatles, che già nel 2009 hanno avuto due cofanetti con tutti gli album ufficiali in mono e in stereo, il 2014 porterà un nuovo cofanetto chiamato ‘The U.S. Albums’, che stavolta comprenderà in versione rimasterizzata i 13 album americani, le cui differenze con le controparti inglesi sono spesso notevoli. Inoltre i singoli CD del box (tranne The Beatles’ Story) saranno disponibili anche individualmente ma in edizione limitata.
Il tutto sarà in vendita dal prossimo 20

Gennaio, in concomitanza col 50° anniversario in cui I Want To Hold Your Hand ha raggiunto la cima della classifica americana.

Ecco alcune delle caratteristiche principali del box:

• Ogni CD del box avrà l'album sia in mono che in stereo (tranne The Beatles’ Story e Hey Jude che sono solo in stereo)
• Sono stati usati i remaster del 2009, equalizzati ex-novo da una sorgente digitale a 24/192
• Ogni album è una "mini-LP replica", cioè ricrea fedelmente la struttura del vinile originale, ricreando l'artwork originale e gli inserti interni
L'album Yesterday And Today avrà la copertina "dei macellai", a suo tempo censurata, e avrà anche un adesivo della cover alternativa da eventualmente appiccicare sopra (simulando quello che realmente avvenne nel 1966!)
• Il box conterrà anche un libretto di 64 pagine con foto e immagini promozionali e un saggio di Bill Flanagan
• A Hard Day’s Night (Original Motion Picture Soundtrack), The Beatles’ Story, Yesterday And Today, Hey Jude e la versione USA di Revolver sono qui pubblicate per la prima volta in CD

Ma come mai gli album dei Beatles pubblicati in USA sono così diversi da quelli inglesi? Negli anni 60
la Capitol Records (sussidiaria americana della EMI) ha voluto creare album completamente nuovi, come Meet The Beatles Yesterday And Today,  e altri con tracklist diverse e adattate, come Help! Revolver; si arrivò al punto per cui i brani di un album inglese sono stati sparsi in tre diversi LP americani!
Inoltre, in Inghilterra spesso sono uscite sui singoli brani che poi non furono incluse negli album, mentre la Capitol non era d'accordo con questa politica e dunque i singoli più di successo vennero inclusi negli album americani. Solo nel 1967 gli USA si allinearono all'Inghilterra, per cui da Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band in poi gli album furono identici (tranne Magical Mystery Tour (1967) e Hey Jude (1970) che ancora una volta differivano).
Ma a parte l'ordine diverso dei brani, la musica è la stessa? No, nelle versioni americane si trovano parecchi mix alternativi, sia in mono che in stereo; essendo però il punto di riferimento i remaster del 2009, non troveremo trucchi usati all'epoca come il "finto" stereo e i riverberi aggiunti, ma troveremo gli strumentali delle colonne sonore e in generale un'equalizzazione nuova in linea coi gusti del pubblico americano dell'epoca.



Ecco l'elenco dei CD presenti nel box:
  1. Meet The Beatles!
  2. The Beatles’ Second Album
  3. A Hard Day’s Night (Original Motion Picture Soundtrack)
  4. Something New
  5. The Beatles’ Story
  6. Beatles ’65
  7. The Early Beatles
  8. Beatles VI
  9. Help! (Original Motion Picture Soundtrack)
  10. Rubber Soul
  11. Yesterday And Today
  12. Revolver
  13. Hey Jude
Fonte: Superdeluxeedition