giovedì 8 dicembre 2011

Canzoni per Lennon


In occasione dell'anniversario della scomparsa di John Lennon, ci piace ricordarlo anche attraverso canzoni che altri suoi pari gli hanno dedicato.


Il suo socio "co-fondatore" dei Beatles Paul McCartney gli ha dedicato una struggente canzone nel 1982, nel suo album Tug of War, intitolata Here Today, che tuttora ripropone in concerto dedicandola appunto a John; nel testo, Paul si chiede cosa direbbe John se fosse lì oggi con lui, cosa risponderebbe se sentisse dire a Paul che lui lo conosceva molto bene; è un ricordo commosso, si parla esplicitamente di lacrime, di affetto profondo e di ricordi di gioventù, e in associazione c'è una melodia molto delicata e arrangiata custicamente che probabilmente la rende il tributo definitivo a Lennon.
Un altro tributo dei rimanenti Beatles è costituito dal brano All Those Years Ago, scritto e cantato da George Harrison e inserito nel suo album del 1981 Somewhere in England, dove però suona anche Ringo Starr e cantano i cori Paul McCartney insieme alla moglie Linda; ciliegina sulla torta, il brano è prodotto dallo storico produttore dei Beatles, George Martin. Questo brano rende omaggio al collega scomparso in modo allegro, senza sentimentalismi: un ritmo veloce dominato dal piano elettrico e un testo che cita alcuni brani dei Beatles illustrando pregi e difetti del defunto, senza mancare di rivolgergli una preghiera.
Ringo Starr non ha invece mai scritto un tributo a John, ma nel suo brano Liverpool 8, dall'omonimo suo album del 2008, canta una sorta di autobiografia, soffermandosi soprattutto sugli anni coi Beatles, e nel farlo cita anche John ("Went to Hamburg the red lights were on, with George & Paul and my friend John").


Anche il figlio Julian, nonostante il rapporto col padre fosse conflittuale, non può fare a meno di parlare della sua scomparsa in Too Late For Goodbyes, un brano del suo album di debutto, Valotte del 1984; nonostante non ci sia una dedica esplicita, non è difficile capire a chi si riferisca quando canta "sembra che non ti importi di me e non capisco perchè...ma adesso è troppo tardi per gli addii...adesso che so cosa significavi per me, dovrei essere io a piangere").


I Beatles e John Lennon in particolare sono sempre stati grande fonte di ispirazione per i Queen, ed ecco che anche il loro leader Freddie Mercury ha composto un brano con una dedica esplicita, Life is Real (Song for Lennon), che è contenuta nel loro album del 1982 Hot Space. Il titolo assomiglia tanto alla frase "Love is real" della canzone Love di John Lennon, e anche musicalmente c'è una somiglianza, rendendo quindi il brano un tributo in senso sia lirico che musicale. Il testo parla in generale della vita, coi suoi molteplici aspetti positivi e negativi, e verso la fine arriva un verso che più esplicito non si può: "Lennon è un genio, vivente in ogni poro". 


Un discorso a parte merita Elton John: grande amico di John Lennon, con cui ha condiviso anche dei momenti importanti sia della carriera di entrambi (l'ultima esibizione dal vivo di Lennon fu proprio come ospite a sorpresa in un concerto di Elton al Madison Square Garden del 1974, e si dice che a fine concerto si riunì con Yoko Ono dopo il lost weekend) che privati (Elton ha battezzato Sean Lennon), il pianista britannico, anche lui nominato Sir come i Beatles, gli ha dedicato più di un tributo e lo ha nominato più volte in suoi brani.
Andando in ordine cronologico, il primo e vero e proprio tributo risale al 1982, col brano Empty Garden (Hey Hey Johnny) contenuto nell'album Jump Up!; com'è noto, Elton compone la musica avvalendosi dei testi del paroliere Bernie Taupin, che qui usa una metafora molto significativa: il protagonista del brano trova a New York un giardino vuoto (si riferisce proprio al Madison Square Garden) e va a bussare alla casa del giardiniere, chiamato Johnny, che se ne prendeva cura, pregandolo di uscire, senza ovviamente trovare nessuno; purtroppo quell'unico insetto (il suo assassino) è riuscito a danneggiare tutto il raccolto...Elton nel cantare sembra davvero commosso 
pensando che il suo amico Johnny non uscirà mai più a suonare in quel giardino.
Un altro tributo in chiave minore lo rilascia qualche anno dopo, nel lato B del singolo Nikita (1985): il brano The Man Who Never Died è praticamente strumentale e ricalca la struttura di una sua famosissima hit di qualche anno addietro, Song for Guy; ma nel finale Elton canta sussurrando "Imagine he's the man who never died...." ("Immagina che lui sia l'uomo che non è mai morto").
Infine anni e anni dopo sempre il paroliere Taupin trova modo di citare Lennon di passaggio in altri due testi: nel 2004 il ritornello del brano A Little Peace (B-side del singolo All That I'm Allowed) dice:
"Ain't so crazy, John Lennon knew
That a little peace goes a long long way when you want it to"
("Non è così folle, John Lennon sapeva che un po' di pace è sufficiente se lo vuoi")
e infine nel 2006 nell'album autobiografico The Captain and The Kid c'è un brano intitolato Blues Never Fade Away che ripercorre le tragiche perdite che Elton e Taupin hanno dovuto soffrire nella loro vita; nel bridge Elton canta:
"I miss John Lennon’s laugh" ("Mi manca la risata di John Lennon"). 
Un amico che sicuramente non dimenticherà mai.


Segnaliamo infine una iniziativa singolare ad opera del produttore Tom Trefethen: nel 2005 volle incidere anche lui il suo personale tributo a John per il 25mo anniversario e il risultato fu il brano Johnny's Gone Away (che vede anche la collaborazione del famoso produttore Alan Parsons, che venne messo a disposizione in download gratuito; successivamente, ogni anno per questo anniversario Trefethen mette a disposizione gratuitamente un nuovo brano dedicato a Lennon, fino all'anno scorso (30mo anniversario). Tali brani sono disponibili gratuitamente sul sito: http://www.lennontribute.com

2 commenti:

  1. C'è anche The Late Great Johnny Ace di Paul Simon: "...On a cold December evening I was walking through the Christmas tide, When a stranger came up and asked me If I'd heard John Lennon had die...", e poi "it was the year of the beatles, the years of the stones...".
    Tra l'altro la suonò al concerto di central Park nel 1981, e quando arrivò alla frase su John, un tizio saltò sul palco e cercò di aggredirlo: erano passati due mesi dalla storiaccia ed erano a quattro passi dal Dakota! Simon terminò comunque il brano, ma a causa di questa interruzione dovette escluderlo dall'album.

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